Orari: LUN-VEN
Contattami: 349 2607215
e-mail: info@francescorappoccio.it

Lo psicologo “giusto” e l’alleanza terapeutica

Lo psicologo “giusto” e l’alleanza terapeutica

Scegliere un Professionista è sempre complesso, quando poi si tratta dello psicologo, la decisione diventa un passaggio importante per iniziare un percorso di crescita personale o per affrontare difficoltà specifiche.

Questa scelta dipende sia da elementi oggettivi che soggettivi e può essere guidata da alcuni criteri che aiutano a trovare il professionista più adatto. Vediamo quali sono i principali aspetti da considerare.

Caratteristiche ideali di uno psicologo

Uno psicologo dovrebbe possedere alcune qualità chiave:

  1. Competenze e specializzazioni: È importante scegliere uno psicologo con formazione adeguata e specializzazioni pertinenti alle proprie difficoltà (es. terapia cognitivo-comportamentale, terapia familiare, ecc.). Le specializzazioni possono fare la differenza per problematiche specifiche, come ansia, disturbi alimentari, trauma o problematiche relazionali.
  2. Empatia e capacità di ascolto: Uno psicologo deve essere capace di ascoltare senza giudicare e di creare uno spazio sicuro dove il paziente possa esprimersi liberamente.
  3. Etica e rispetto: Il rispetto per la privacy, l’etica professionale e il confine tra relazione terapeutica e vita privata sono aspetti essenziali.
  4. Comunicazione chiara e accessibile: È importante che lo psicologo sappia comunicare in modo comprensibile, rendendo i concetti psicologici accessibili senza eccessivi tecnicismi, ma senza perdere di professionalità.

Psicologa o Psicologo?

Non esiste una risposta univoca alla domanda se sia meglio scegliere uno psicologo o una psicologa.

Alcune persone possono sentirsi più a loro agio con un professionista dello stesso genere, o al contrario, preferire qualcuno di genere diverso. La scelta può essere guidata da:

  • Preferenze personali: Alcune persone si sentono più a loro agio a parlare di determinati argomenti con uno psicologo del proprio genere.
  • Tipo di problema: Per problematiche legate a questioni di genere, sessualità o esperienze di vita specifiche, alcuni pazienti trovano utile scegliere un professionista che possa comprendere meglio tali aspetti.
  • Esperienza del paziente: Talvolta, esperienze passate possono influenzare la scelta (ad esempio, una persona che ha vissuto esperienze traumatiche con uomini potrebbe preferire una terapeuta donna e viceversa).

Segnali che uno psicologo è adatto alle proprio esigenze (o Meno Adatto)

Durante le prime sedute, è possibile valutare se il professionista è adatto:

  1. Sentirsi ascoltati e compresi: Se durante le prime sedute ci si sente accolti, ascoltati e compresi, è un segnale positivo.
  2. Fiducia e sicurezza: Sentirsi in un ambiente sicuro e accogliente aiuta a instaurare la fiducia necessaria per aprirsi in modo autentico.
  3. Chiarezza nelle spiegazioni: Lo psicologo dovrebbe spiegare chiaramente il percorso terapeutico e le tecniche usate. Se ci si sente confusi o poco informati, potrebbe essere utile discuterne apertamente.
  4. Obiettivi realistici: Un professionista serio non promette soluzioni rapide e miracolose, ma stabilisce obiettivi realistici.
  5. Assenza di giudizio: Uno psicologo non dovrebbe mai dare l’impressione di giudicare o imporre le proprie opinioni personali.

Al contrario, alcuni segnali possono indicare che lo psicologo potrebbe non essere adatto:

  • Senso di disagio persistente: Se ci si sente continuamente a disagio, può significare che non c’è sintonia.
  • Scarsa attenzione o rigidità: Un buon professionista è attento e flessibile nel modo in cui conduce le sedute. Se si percepisce un atteggiamento rigido o distratto, potrebbe essere il caso di rivalutare.
  • Mancanza di chiarezza: Se lo psicologo non è chiaro sul piano terapeutico o evita domande, questo può influire sulla fiducia.

Cosa dice la psicologia…

La psicologia e la ricerca clinica hanno dimostrato che il rapporto terapeutico, spesso chiamato alleanza terapeutica, è un fattore cruciale per il successo della terapia psicologica. Si tratta di una relazione di collaborazione tra terapeuta e paziente, fondata su fiducia, rispetto reciproco, e impegno comune verso gli obiettivi terapeutici. Questa alleanza è riconosciuta come un potente predittore dell’efficacia della terapia, a prescindere dall’approccio teorico utilizzato, come ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, la psicoanalisi o la terapia centrata sulla persona.

Componenti dell’alleanza terapeutica

L’alleanza terapeutica è composta da tre elementi principali:

  1. Legame: È il livello di fiducia e comprensione tra terapeuta e paziente. Include l’empatia e la capacità del terapeuta di creare uno spazio sicuro e accogliente, dove il paziente si sente compreso e non giudicato.
  2. Accordo sugli obiettivi: Per una relazione terapeutica di successo, paziente e terapeuta devono avere una chiara comprensione e accordo sugli obiettivi da raggiungere. Questi obiettivi possono riguardare la gestione di sintomi specifici, il miglioramento delle capacità di coping o lo sviluppo della consapevolezza di sé.
  3. Accordo sui compiti: Questo si riferisce al consenso sui metodi e sulle attività che verranno utilizzate per raggiungere gli obiettivi della terapia. Per esempio, nel caso di un trattamento cognitivo-comportamentale, l’accordo potrebbe includere esercizi di ristrutturazione cognitiva, mentre in una terapia centrata sulla persona, potrebbe trattarsi di approfondimenti personali in un contesto di ascolto attivo.

Perché l’alleanza terapeutica è così importante?

Studi empirici dimostrano che il successo della terapia è spesso legato alla qualità della relazione terapeutica, anche più che alla tecnica utilizzata. Le ragioni principali includono:

  • Sostegno emotivo: Un paziente che si sente supportato emotivamente dal terapeuta tende a essere più motivato e coinvolto nel processo terapeutico, con una maggiore apertura a discutere dei problemi più profondi e a esplorare emozioni complesse.
  • Modello di relazione sicura: La relazione con il terapeuta può rappresentare un modello di relazione sicura e sana, specialmente per i pazienti che non hanno sperimentato relazioni di fiducia o supporto nella loro vita. Questo modello può essere generalizzato e applicato nelle relazioni al di fuori della terapia.
  • Maggiore impegno nella terapia: Pazienti che sentono una forte alleanza terapeutica sono più propensi a seguire i suggerimenti del terapeuta, a completare gli esercizi assegnati e a rimanere in terapia anche quando emergono difficoltà o disagi.
  • Riduzione dell’abbandono: Un legame solido tra terapeuta e paziente riduce il rischio di interruzioni premature della terapia. Pazienti che percepiscono empatia e comprensione nel terapeuta sono meno inclini a interrompere il trattamento.

Ricerca sull’alleanza terapeutica

Numerosi studi e metanalisi hanno confermato l’importanza dell’alleanza terapeutica. Ad esempio, una ricerca condotta da Norcross e Lambert (2019) ha evidenziato che la forza del rapporto terapeutico è una variabile più predittiva dell’esito della terapia rispetto alla specificità dell’approccio terapeutico. Ciò significa che, indipendentemente dal metodo utilizzato, la qualità della relazione tra terapeuta e paziente contribuisce in modo significativo ai risultati positivi della terapia.

Un’altra importante metanalisi di Horvath et al. (2011) ha trovato una correlazione significativa tra alleanza terapeutica e miglioramenti sintomatici nei pazienti. La ricerca suggerisce che un’alleanza terapeutica positiva non solo supporta l’efficacia della terapia, ma può anche facilitare il superamento di eventuali difficoltà o barriere che si presentano durante il percorso terapeutico.

Cosa influisce sulla qualità della relazione terapeutica?

Diversi fattori possono influire sulla qualità dell’alleanza terapeutica:

  • Competenza del terapeuta: L’abilità del terapeuta nel comprendere e rispondere alle emozioni del paziente, nel mostrare empatia e nel comunicare in modo chiaro è fondamentale per costruire una relazione positiva.
  • Aspettative del paziente: Le aspettative positive del paziente sulla terapia e sul terapeuta possono aumentare la fiducia e facilitare l’instaurarsi di un legame di fiducia.
  • Esperienze passate: Esperienze di vita passate, in particolare le esperienze relazionali, possono influenzare il modo in cui una persona si approccia alla relazione terapeutica.

Conclusioni

L’alleanza terapeutica è una componente essenziale della psicoterapia e rappresenta il fondamento su cui si costruisce l’intero percorso terapeutico. Un rapporto di fiducia, empatia e comprensione crea un ambiente che facilita il cambiamento, sostenendo i pazienti nel raggiungimento dei loro obiettivi e nella gestione delle loro difficoltà.

Letteratura Consigliata

  • “Il fattore umano in psicoterapia” di Irvin D. Yalom – Un classico che esplora il ruolo del terapeuta nella costruzione della relazione terapeutica.
  • Horvath, A. O., Del Re, A. C., Flückiger, C., & Symonds, D. (2011)Alliance in individual psychotherapy. Psicoterapia Relazionale.
  • “La psicoterapia centrata sul cliente” di Carl Rogers – Rogers approfondisce l’importanza dell’empatia, dell’ascolto attivo e della comprensione per stabilire una connessione terapeutica efficace.
  • Norcross, J. C., & Lambert, M. J. (2019)Psychotherapy relationships that work: Evidence-based responsiveness
  • “Terapia e processo” di Leslie S. Greenberg – Questo libro offre una visione pratica e teorica su come valutare la compatibilità con il terapeuta e l’importanza del processo terapeutico.

Scegliere lo psicologo giusto richiede tempo e riflessione, ma una scelta attenta può fare una grande differenza nel percorso terapeutico e nella crescita personale.

Fonte foto: Mark Williams (@markiesparkie) | Unsplash Photo Community

Condividi!