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Se fossi proprio Tu ad avere bisogno del DDL Zan?

Se fossi proprio Tu ad avere bisogno del DDL Zan?

Sul sito Tutti i casi di omofobia registrati – Cronache di ordinaria omofobia è possibile tenersi informati su quello che mi sento di definire un vero bollettino di guerra. Guerra e violenza omofobica e transfobica verificatasi in Italia dal 2012 ad oggi, con dati raccolti da Massimo Battaglio nell’ambito del progetto “Cronache di ordinaria omofobia”.

In modo dettagliato: date, identità sessuale delle vittime (maschio o femmina cisgender, maschio o femmina transgender) e il tipo di discriminazione subita (aggressione personale, aggressione di coppia o di gruppo, omicidio, suicidio indotto, tentato suicidio, atti discriminatori non fisici).

Dal 2012 al 5 ottobre 2020 sono stati censiti in Italia 876 casi, per un totale di 1.166 vittime, ma sappiamo molto bene che i dati potrebbero essere duplicati se non triplicati perché non possono esseri inclusi ancora tutti i casi in cui le vittime o i loro familiari non hanno avuto il coraggio di esporsi in assenza in Italia di una legge specifica che li tuteli.

Da anni si parla (e straparla) del DDL contro l’omotransfobia ribattezzato anche “legge Zan” dal cognome del deputato e relatore Alessandro Zan. Dopo l’approvazione alla Camera avvenuta nel novembre 2020, il DDL è tornato al centro del dibattito politico. Il disegno di legge, infatti, si è bloccato al Senato dopo che alcune forze politiche hanno definito il provvedimento non prioritario, non consentendo così l’avvio della discussione in commissione Giustizia.

Esattamente, cosa spaventa di questo DDL a tal punto da mobilitare politica e anche qualche “saccente” nostro compatriota?.

“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” è il titolo del DDL Zan. Nell’articolo 1 del testo, viene specificato che “per sesso si intende il sesso biolo­gico o anagrafico; per genere si intende qualunque ma­nifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.

Cosa prevede il DDL Zan?
Tra le novità del provvedimento è prevista la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 euro per chi commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”; il carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. Per qualsiasi reato commesso per le finalità di discriminazione o di odio la pena viene aumentata fino alla metà. Il condannato può ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati.
Il DDL Zan prevede, inoltre, l’istituzione il 17 maggio della giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni. Le scuole di ogni ordine e grado dovranno inserire nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni. Nel provvedimento anche lo stanziamento di 4 milioni di euro all’anno per i centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, e anche vitto e alloggio alle vittime dei reati di odio e discriminazione.

C’è una domanda centrale, a mio avviso: è possibile, nel 2021, essere a Favore (essendo Contro) di atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, credere che istigare a commettere o commettere violenza sia “cosa buona e giusta”?

E se accadesse al Vostro migliore amico, all’amica con la quale siete cresciuti, a Vostro figlio, alla Vostra amabile bambina, a Vostro fratello, alla sorella con la quale siete cresciuti e che vi ha sempre difeso con mamma e papà?

Se fossi proprio Tu ad avere bisogno del DDL Zan?

SE SUBISCI ATTI DI DISCRIMINAZIONE (SESSO, GENERE, ORIENTAMENTO SESSUALE, IDENTITA’ DI GENERE E DISABILITA’), PARLANE IMMEDIATAMENTE CON LE PERSONE A TE VICINE, CON LE ASSOCIAZIONI DELLA TUA CITTA’, CON LE FORZE DELL’ORDINE, CON UNO SPECIALISTA. 

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